La Prova Colore. Cos’è e quando richiederla.

La Prova Colore. Cos’è e quando richiederla.

Un utile servizio aggiuntivo per il cliente che desidera avere un campione del prodotto prima della stampa.

Molto spesso, quando si invia per la stampa un progetto grafico, ci si aspetta che ciò che abbiamo realizzato su file renda lo stesso risultato a livello cromatico ma questo, come già sappiamo, non è possibile visto la differenza tra il metodo RGB e CMYK e ad altre variabili possibili.

Il tipo di supporto scelto, le condizioni atmosferiche e il sistema di stampa, sono solo alcune delle principali incognite per la resa di uno stampato.

La prova “certificata” di stampa viene fornita da un plotter digitale che riproduce un profilo generico. Noi come Print House Industria Grafica usiamo il profilo FOGRA 39.

Successivamente viene sottoposta a un controllo tramite uno strumento che valuta la differenza dei valori tonali riprodotti rispetto a quelli stabiliti per il profilo Fogra 39.

Le diverse caratteristiche delle macchina da stampa possono comunque richiedere una certa tolleranza rispetto alla prova.

Possiamo affermare allora che la  prova colore è una simulazione concreta della stampa che ci fa vedere il risultato prima di creare le “lastre” di stampa. Da notare che all’interno di essa sono riportate anche le tolleranze descritte dalla certificazione ISO.

Di norma, il processo di prova colore viene richiesto quando il cliente richiede alla tipografia di avere una resa cromatica perfettamente identica rispetto a quella da lui indicata.

La tipografia, a questo punto, molte volte richiede la partecipazione alla messa in stampa da parte del cliente o del grafico che ha ideato il prodotto e lo stampatore potrà produrre una serie di prove  fino a quando non troverà l’esatta combinazione desiderata.

Quest’ultima è sicuramente una buona norma da seguire soprattutto quando l’azienda che richiede la certificazione per la prova colore si contraddistingue da tempo con una precisa gradazione di un colore nel marchio.